martedì 6 luglio 2010

Bran...che...r?!?!?

Capita che dopo due anni di legislatura si senta il bisogno di un nuovo Ministero.

Capita che il ministero sia definito come decentramento federale prima, come regolamentazione federale poi, come applicazione delle norme federali ancora più avanti, come ministro per la sussidarietà ed il decentramento in ultima battuta.

Capita che il tutto avvenga dopo che la recente manovra finanziaria aggiuntiva si sia dimostrata federalista solo a parole e non nei fatti dato che tutti gli enti locali (di destra e di sinistra) sono in rivolta contro il Governo.

Capita che di questo ministero il tenutario del ministero del Federalismo e "sovrano celticopadano" non ne sapesse niente tanto da puntualizzare, con finezza e bon-ton “altro che Brancher il federalismo sono io”.

Capita che venga nominato per questo ministero Aldo Brancher, condannato in appello per tangenti e falso in bilancio la cui condanna è stata prescritta in Cassazione per la parte delle tangenti (con una legge Berlusconi sui tempi della prescrizione) e annullata (non sò il termine tecnico) perché depenalizzato il reato per la parte del falso in bilancio (con una legge Berlusconi).

Capita che attualmente lo stesso Brancher sia indagato per ricettazione e che casualmente abbia in procinto udienze in tribunale nell’ambito del processo Antonveneta.

Capita che la nomina sia fatta direttamente dal suo ex datore di lavoro in Fininvest e che lo stesso ReSilvio lo conduca per mano al giuramento dicendo a Napolitano “ DIMMI DI SI’ CHE E’ QUELLO CHE CONTA ” e il Presidente della Repubblica controfirmi regolarmente la sua nomina con stretta di mano ed applauso.

Capita che poche ore dopo la nomina, con le deleghe non note e non ancora ufficiali, il neoministro dichiari la propria intenzione di avvalersi del legittimo impedimento per non partecipare alle udienze.

Capita che, oltre che nei disfattisti ed estremisti giornalisti del Fatto, cominci a serpeggiare il dubbio che la nuova nomina sia “un tantino” spinta dalle esigenze giudiziarie dello stesso Brancher e non dalle reali esigenze del Paese.

Capita che senta il bisogno di intervenire anche il Presidente della Repubblica che, tra un “acciderbolina” ed un “pofferbacco”, esprime tutta la sua contrarietà all’intenzione di richiedere il legittimo impedimento.

Capita che il neo-ministro si travesta da studente che non ha aperto libro quando gli chiedono quali siano le sue deleghe: “….mmh, mah……le deleghe sono note, quelle pubblicate su Gazzetta Ufficiale” “Guardi ministro che ancora non sono state rese pubbliche...” “Beh….lo saranno”…

Capita che il caso cominci a montare rapidamente e che la posizione del neoministro sia imbarazzante ed indifendibile anche per lo stesso Governo e che lo stesso ReSilvio debba intervenire con un “ghe pensi mi” che lo porta alle dimissioni.

Capita che diciassette giorni dopo la nomina, con ancora le deleghe non pubblicate e sconosciute a tutti (compreso lui stesso), il neoministro diventi exministro dimettendosi non davanti al Capo dello Stato ma in un’aula di Tribunale.

Capita che diversi esponenti del Governo giudichino le dimissioni un segno di responsabilità politica e di grande senso di responsabilità usando sottolineando parole come “onore e merito”.

Capita che ReSilvio condivida la scelta di Brancher…lui che in situazioni molto più delicate e molto meno chiare dello stesso Brancher non conosce nemmeno la corretta ortografia delle parole dimissioni.

Capita….sì….capita in Italia.

BIGNAMI: rileggendo il post mi convinco sempre di più che anche un bravo sceneggiatore di gialli o di fantasy non avrebbe potuto “ideare” tanto…..oddio magari conoscendo ReSilvio e il neo-ex-ministro “non si sa di che” Brancher….

2 commenti:

  1. Per fare il precisino (e anche antipatico) al precisino per definizione: "con ancora le deleghe non pubblicate e non note a nessuno", se non note a nessuno allora sono note a tutti!
    Dai dai dimmi che leggendo il post m'hai mandato affanculo.........in amicizia eh?
    Comunque siamo veramente una barzelletta, ogni giorno c'è n'è una nuova, il battibecco tra Bondi e Fini? Ne vogliamo parlare? Questo unn'è il partito dell'amore ell'è il partito della risata (o del pianto se preferisci, il confine è molto sottile)

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  2. Ero tentato di correggere e scrivere "quale errore, o ke sei 'briaho??!?".....ma eviterò via....anzi bada come ti stupisco:
    ringraziamo maso per la segnalazione e provvediamo a modificare.
    La redazione
    :-)

    ps. sì....t'ho mandato affanculo....ovviamente in amicizia.....

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