sabato 6 novembre 2010

Una festa amara

NICCOLO' AMMANITI - "Che la festa cominci" - Einaudi
Credo che lo stile di Ammaniti non lasci molto spazio per i giudizi intermedi. O uno entra nel meccanismo del suo stile di scrittura o difficilmente potrà fare propri i suoi romanzi. Partono sempre da una fotografia “cruda” dell’Italia attuale. Da “io non ho paura” a “ti prendo e ti porto via” c’è un percorso attraverso la società contemporanea che mira ad illuminare ed evidenziare le storture ed i difetti ampliandoli ed esagerandoli a dismisura. Accade anche in questo libro. I protagonisti principali sono uno scrittore di successo senza scrupoli ed uno squattrinato che mette su un gruppo satanico strampalato. “Le bestie di Abbaddon” fanno il verso alle sette sataniche che periodicamente ri-escono fuori nella cronaca nera italiana. Le risate che spesso vengono alle labbra sono tutte incentrate su risate amare di degrado o morale o sociale. Ma sono risate di una scrittura coinvolgente e chiara. E' sicuramente una scrittura eccessiva, che prende per il suo racconto carico di eventi e di storie che convergono e si allontanano. "TRA LUCE E CONFUSIONE", cosa possono avere in comune uno scrittore di successo pieno di sè intento a rimanere sempre al centro della scena ed interessato anche di dare di sè un'idea di autore "profondo" ed un leader di una setta satanica composta da quattro persone intente a compiere un'impresa che li faccia conoscere ovunque? Si direbbe niente, invece Ammaniti è bravo a delineare caratteristiche che sembrano somigliarsi ed a dipingere dei percorsi che da paralleli finiscono invece per incontrarsi. Il libro è brillante ma in alcuni punti a mio giudizio un pò eccessivo. Non tanto per le chiavette USB da 40gb al collo , le spade comprate su e-bay e sfoderate per fare sesso con la moglie, le aggressioni stradali in pieno temporale, la festa superTrash che diventa la vera protagonista, le divise da cacciatori firmate Ralph Lauren, il jet-set pieno di persone senza un minimo di personalità se non la smodata ricerca di apparire....ma quanto per la storia in sè che secondo me tende a risultare troppo eccessiva per un romanzo non di fantasia....anche se guardandomi intorno, specie in questo periodo, forse tutta questa esagerazione non c'è....anche perchè una frase come "se non esistono più regole etiche ed estetiche le figure di merda decadono di conseguenza e non fanno altro che dare lustro a chi le fa facendolo diventare più umano e simpatico" fotografano perfettamente la nostra società attuale...
BIGNAMI: negli altri libri di Ammaniti i protagonisti finivano in eventi più grandi di loro ed eccessivi ma mi sembravano più "reali" di questi. Per questo il mio giudizio sul libro è positivo ma non da "standing ovation".....

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