martedì 8 novembre 2011

Colei che porta a termine

MICHELE MURGIA - "Accabadora" - Einaudi
Un libro che forse da solo non avrei scelto se non fosse arrivato come gentile regalo.  "Accabadora" colei che finisce, porta a termine. Il titolo è impegnativo ma stimolante, giudizio che confermo dopo la sua lettura.
Una storia che sviluppa in un paesino sardo dove passare inosservati non è possibile "FORSE PERCHE' SANNO TUTTO DI" tutti in paese. Qui non può passare sotto silenzio delle mille voci che circolano la specie di adozione che lega le due protagoniste del libro. Un'anziana sarta (Tzia Bonaria) ed una giovane ragazza (Maria) (quarta figlia femmina di una mamma vedova) che si legano da un rapporto strano e quasi misterioso, ma di vero mistero invece è circondata l'anziana sarta e la sua storia. 
Nonostante questo tra le due nasce un rapporto ed una sintonia che vanno oltre i mille disagi e le incomprensioni che si generano "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". Un legame "chiaccherato" che si accende di incomprensioni e di differenze "Vuoi giudicare del come senza capire il perchè? Tu hai sempre fretta di emettere sentenze, Maria" che porta l'anziana sarta a cercare di far capire le difficoltà del mondo alla giovane figlioccia "Non dire mai: di quest'acqua io non ne bevo. Potresti trovarti nella tinozza senza manco sapere come ci sei entrata". E quando il momento di mettere in pratica gli insegnamenti di vita ricevuti arriva, Maria si fa trovare pronta e capisce d'un tratto di aver appreso molte più cose da quella "mamma acquisita" di quante pensasse; come spesso accade i principi più forti sono quelli che sono dentro di noi ed appaiono solo quando devono apparire. E così la foto cambia soggetti, la storia va avanti con i principi e gli insegnamenti di Tzia Bonaria che non sono più contrastanti senza sapere il perchè da Maria che percorrerà la sua strada forte di quel legame "nel suo profilo sottile lui riconobbe qualcosa di compiuto che gli era familiare, e sorrise".
BIGNAMI: un libro non sempre leggero ma che dipinge davvero bene le immagini che fotografa, lascia una bella sensazione di cosa compiuta. Per fortuna che me l'hanno regalato.

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