martedì 24 luglio 2012

Vai a letto...

In compagnie "normali" capita magari di dover indicare il proprio film preferito e confrontarlo con gli altri, nel nostro gruppo invece è molto più facile che ci sia la recitazione improvvisata di uno spezzone di film. "OGNUNO SCEGLIE LA" sua scena di riferimento e via alla libera interpretazione, come se fosse un pò il proprio cavallo di battaglia. Ovviamente essendo un gruppo dall'alto livello culturalcinematografico gli spezzoni fanno sempre riferimento a perle della cinematografia...punti inarrivabili della cultura del grande schermo....
Oggi ho visto passare in un post di un mio amico un riferimento ad uno dei migliori film di Pieraccioni....e non ho resistito.....in automatico mi è venuto in mente Bollins.....e la dedica è automatica....
Bollins DOCET 
........
prof: ....e buonanotte
puliti: ma che fa s’è chiuso fuori?
prof: cioè eh… che fo mi son chiuso fuori..?!..
puliti: è fuori…
prof: è fuori…fuori…mi son chiuso fuori…volevo fumare una sigarettina poi vo a letto…grazie puliti buonanotte…
puliti: ma se non ce l’ha le sigarette….professore se vuole gliela do io…
prof: no grazie puliti davvero…eh…sto aspettando anche qualcuno dal bar…mi deve portare roba da bere…aspetto qualcuno dal bar, ‘un ti preoccupare davvero và a letto…
puliti: professore la roba dal bar gliela vado a prendere io….
prof: no Puliti c’è apposta il cameriere, fa quello di lavoro perché gli vuoi levare questa soddisfazione…mi porta lui da bere, vai a letto Puliti...grazie…
puliti: professore? Che lo vuole il giornale di oggi? L’ho preso all’autogrill sopra c’è anche l’inserto sul microcosmo neozelandese….è interessantissimo….
prof: Puliti vaaaffanculo, vai a letto ‘un tu sei stanco voglio dire ma che mi vuoi rompere i ciglioni tutta la notte a me?! Vai a lettino perbenino e ci si vede domani mattina…dai..ciao Buonanotte puliti forza..


BIGNAMI: da youtube, uno spezzone di...."Ti amo in tutte le lingue del mondo"....

venerdì 20 luglio 2012

Le scelte istituzionali del PD


L'alto senso delle istituzioni del PD e l'obiettivo di mantenere il giusto contegno per una forza politica, impone al PD il cartellino rosso a Di Pietro per le sue esternazioni.
Prossimo alleato Casini che in un paio di giorni inanella un "magistrati di Palermo schegge eversive ed impazzite" e "matrimoni gay incivili, violenza della natura e sulla natura"
Lui sì che parla come un politico dall'alto senso istituzionale che si rispetti....

giovedì 19 luglio 2012

Una dovuta lettura

Confesso che l'assenza totale di qualcosa di decente in TV e la voglia di starmene in panciolle sul divano, hanno aiutato la scelta. Confesso che in molti punti ho un pò perso la bussola tra nomi, sentenze e date. Confesso di aver saltato alcune/diverse pagine, per questo motivo e per il fatto di averle già lette sul fatto (gioco di parole stupido, scusatemi). Confesso che mi sono sentito un pò a disagio quando leggendo alcune pagine mi sono tornate alla memoria cose che colpevolmente avevo rimosso. 
Fatte queste confessioni devo consigliarvi una lettura
Una settimana fa è uscito con il FQ un cofanetto DVD+libro relativo alla strage di Via D'amelio e più in generale a quel '92 funestato dalle due stragi e seguito da un '93 ancora troppo tragicamente misterioso. Ovviamente l'obiettivo è puntato e focalizzato su Paolo Borsellino e sulla sua storia.
Così ieri sera mi sono avventato sul libro, avendo da sempre una sorta di allergia alla visione dei DVD, e ne sono rimasto affascinato. Il libro è l'insieme di alcuni articoli del Fatto Quotidiano di questi anni, alcuni pezzi tratti da altre opere (teatrali o libri) ed un'inedita raccolta di foto della famiglia Borsellino con il magistrato in versione "familiare" ed è un libro che prende dalla prima pagina all'ultima. Ieri sera mi è sembrato quasi un atto doveroso per quell'uomo di Stato dedicargli un pò del mio tempo ed il mio ricordo e trovando terreno fertile in un lavoro egregio come il libro "due anni di stragi, vent'anni di trattative" sono rimasto attaccato a quell'impegno fino a fare molto tardi. La trama è nota. E' quella di un uomo che è diventato un eroe e che con il suo impegno e senso dello Stato ha fatto sì che PAOLO BORSELLINO diventasse noto a tutti come "IL NOME DI CHI SI IMPEGNA A FARE I CONTI" con la propria responsabilità ed il proprio ruolo e non arretra di un centimetro rispetto ai rischi, alle paure ed all'abbandono vile in cui si è trovato da parte del resto delle Istituzioni. I racconti creano rabbia, perchè sembrano eventi impossibili anche da immaginare ma invece sono fatti reali che hanno accompagnato questi vent'anni. 
L'agenda rossa sparita, la rabbia derisa del fratello Salvatore, i depistaggi, le trattative ipotetiche, il profetico "non mi ucciderà la mafia", il dolore per il "fratello" Falcone ed i giorni vissuti da "morto che cammina", le inchieste, le controinchieste, le paure degli indagati, le telefonate con il Quirinale, il dolore sordo di Agnese, le foto di Manfredi, l'esame di Lucia a poche ore dalla maledetta bomba, ex-ministri in preda ad amnesie, giudici che indagano per la verità accusati di "protagonismo" e di "sovrapposizioni", il pianto di Paolo per la certezza di essere stato tradito, il suo testamento su un'agenda violentato e fatto sparire. 
Il libro del Fatto mette tutto questo in fila e quando cominci a leggerlo non ce la fai a smettere, senti la bocca amara dello schifo di questi venti anni di assordanti silenzi e mafiosi depistaggi ma la forza di Borsellino ti impone di continuare la lettura e cercare di tenere tutto bene scritto nella testa perchè non si infanghi ulteriormente la sua memoria dimenticando o accantonando. 
Perchè finalmente questo sia uno Stato degno di un tale uomo di Stato.
BIGNAMI: in memoria di un grande Magistrato, di un uomo Vero, di un Esempio da seguire. GRAZIE PAOLO.

mercoledì 18 luglio 2012

Finalmente Rossella

(banner realizzato dai volontari di Tulime onlus) 
Dopo troppi giorni dal suo rapimento, dopo tanti dalla giornata di mobilitazione dei blogger finalmente è arrivata la notizia che aspettavamo tutti: Rossella Urru è finalmente libera!
Quella "PICCOLA STELLA" per cui ci eravamo preoccupati tanto e per la quale avevamo urlato la richiesta di libertà cercando di attirare più luci possibili sul suo caso, finalmente stasera è stata liberata. Un enorme sospiro di sollievo ha unito tutti quelli che aspettavano questa notizia da troppe ore, troppi giorni, troppi interminabile mesi. Finalmente la speranza di tutti noi si è avverata.
Ogni tanto arrivano anche le SPLENDIDE notizie, sono sempre troppo poche e ce n'è sempre bisogno. Ed allora stasera il sorriso può essere più speciale e vero di altre sere, stasera anche Rossella può condividerlo ed io non posso che dire sorridendo:
 Ciao Rossella, bentornata!       

martedì 17 luglio 2012

Federico25

I poliziotti condannati per aver picchiato e ucciso mio figlio 18enne Federico Aldrovandi non andranno in carcere e sono ancora in servizio. C'è un solo modo per evitare ad altre madri quello che ho dovuto soffrire io: adottare in Italia una legge contro la tortura. La morte di mio figlio non è un'eccezione: diversi abusi e omicidi commessi dalle forze dell'ordine rimangono impuniti. Ma finalmente possiamo fare qualcosa: alcuni parlamentari si sono uniti al mio appello disperato e hanno chiesto di adottare subito una legge contro la tortura che punirebbe i poliziotti che si macchiano di questi crimini. Per portare a casa il risultato però hanno bisogno di tutti noi. Oggi è il compleanno di mio figlio e vorrei onorare la sua memoria con il vostro aiuto: insieme possiamo superare le vergognose resistenze ai vertici delle forze dell'ordine e battere gli oppositori che faranno di tutto per affossare la proposta. Ma dobbiamo farlo prima che il Parlamento vada in ferie! Vi chiedo di firmare la petizione per una legge forte che spazzi via l'impunità di stato in Italia e di dirlo a tutti - la consegnerò direttamente nelle mani del Ministro dell'Interno non appena avremo raggiunto le 100.000 firme.
* Appello della mamma di Federico Patrizia Moretti su avaaz
Oggi Federico avrebbe festeggiato 25 anni. 
Non riesco a non pensare al "GIORNO DI DOLORE" che può essere per sua madre e non riesco a non ammirarla in modo smisurato per la voglia di lottare che continua ad avere. Un impegno continuo per la speranza di una VERA Giustizia per suo figlio e la speranza di uno stato migliore per le altre eventuali vittime della stessa tragedia e dello stesso orrore di cui Federico è stato vittima.
Oggi ho sentito un brivido lungo la schiena quando su twitter ho visto #federico25, ho pensato a tante cose ed ho pensato che non si può nè perdonare nè dimenticare nè abbassare la guardia finchè Federico non potrà essere ricordato come l'ultima vittima di questi orribili episodi.
Come dice sua mamma, il giusto modo per ricordarlo è onorare la sua memoria e far sì che si arrivi ad una legge finalmente giusta.....PER ALDRO.....
e

BIGNAMI: ....GIUSTIZIA PER ALDRO....

lunedì 16 luglio 2012

Numero speciale

E' ripartita la stagione della corsetta... oddio al dire il vero è un mesetto che è ripartita, ma la ruggine accumulata nell'inverno di letargo c'ha messo un pò a togliersi di dosso ed a farmi apprezzare davvero gli effetti salutari di mettersi un po' di note negli orecchi e staccare dai pensieri mettendo in moto le gambe ed usando il fiato a disposizione per cercare di mettere insieme il percorso maggiore possibile. 
Capita però a volte che i pensieri non ti si staccano di dosso così  velocemente e così "semplicemente" ma restano attaccati nonostante la "folle velocità di corsa" dovrebbe farli volare via. Ed allora non riesco a trovare compagno di corsa migliore del Poeta, randomando i suoi pezzi e le sue poesie, ben sapendo che riusciranno a darmi il giusto accompagnamento ai pensieri che svolazzano tra un raggio di sole caldo ed una nuvola improvvisa che lo copre. Oltre ai pensieri, ai muscoli che provano a togliersi di dosso un pò di ruggine ed al Liga, c'è anche un numero a farmi compagnia
Capita infatti che un numero, o meglio una data ti faccia più compagnia di un'altra. Ed il 14 è da sempre un numero speciale, tanto da metterlo anche su questi pantaloncini che mi spingono verso il primo km. Un numero che condivido con il mio angelo custode coi baffi, che vede in questo 14 il SUO numero. Da sempre, ricorrenze/date/numeri hanno avuto su di me un fascino speciale. Come il destino che lega gli eventi ed il loro incanalarsi in un percorso particolare. 
Mentre io comincio ad arrancare nel punto peggiore (quello non troppo lontano dall'inizio corsa...detto della rottura del fiato..), Liga mi canta negli auricolari che  "IL DESTINO AVRA' LA SUA PUNTUALITA'"  ed è esattamente quello che ho pensato quando poche ore prima una nuova angela ci ha salutato per andarsene a fare da angelo custode agli amati figli e nipoti in un posto che chi la conosceva molto Meglio Di Me le ha augurato di trovare "con le candeline dei compleanni dei nipoti, le spezie dell'orto, le piante che guarivano con il suo tocco e tanto gelato all'amarena" che mi sembra il migliore saluto possibile ed a cui non posso che unirmi. 
Continuando a far andare le gambe, forse superando il momento peggiore, "la porta dei sogni" fa capolino e con le sue sonorità melodiche e poetiche mi fa riflettere sul fatto che ci sono mille motivi per ricordare un numero, ancora di più una data, quelli più forti sono quelli che generano sorrisi od emozioni vere e forte tanto da vedere quel ricordo diventare quel numero ed annullare i contorni tondi o spigolosi di una cifra piuttosto che di un'altra. Altre volte invece quella data è talmente forte che tutto quello che ti è successo o ti succede in quel giorno, rimane impresso come memorizzato su un'agenda elettronica. 
Certo, cose già importanti di loro, ma che tieni a memoria ed abbini perfettamente con quel collante del SUO numero che in parte è anche il tuo. "In quattro stanno sfasciano il bigliardino" mi catapulta all'indietro ad una zingarata di diversi anni fa dove il calcino assolato e dalle stecche praticamente immobilizzate ci faceva fare i muscoli ai bracci cercando di vincere l'ambita coppa del campeggio e nonostante che i minuti di corsa aumentino un sorriso mi viene naturale, che si accentua con quel "e ci siamo scambiati la pelle le anime e le ossa" che mi sbalza a calde giornate altrettanto lontane dove le abbronzature appena conquistate venivano messe a dura prova da pomeriggi chiusi in albergo. 
Il random fa il suo dovere anche quando nel momento in cui sembra davvero difficile continuare piazza "i ragazzi sono in giro" che mi rimandano al "ragazzo piccino piccino" ma dal pogo imponente che si è visto conquistare la sua Bastiglia in epoca più recente rispetto agli altri ricordi. 
Ma non fa il suo dovere invece, quando rimandando il pensiero a note meno dolci attacca con un "se ti scrivo proprio adesso, un motivo ci sarà" e la mente non può fare a meno di pensare al tenutario di questo numero, del suo orgoglio di abbinare la sua data a quella della presa della Bastiglia e di quella sua passione per il 14 che l'ha spinto anche a trasmettermela in eredità. Quel 14 che proprio oggi ha visto segnare un'altra data da ricordare, con un pò di tristezza e di malinconia ma anche con la speranza che quel bel saluto Mitighi Di Molto un pò di quel dolore. 
Ed a proposito di dolore...temendo che possa arrivare la mia "canzone apridiga" (cit. Maso), con un pò di groppo già presente e con la riserva che segna rosso fisso facendo scarseggiare il poco fiato...diminuisco andatura e passo con l'avvicinarsi della sagoma amica della casa....rallento e mentre sfuma la "lettera a G" mi fermo....guardo il tempo ed il risultato ottenuto...31 minuti e spiccioli e 5,21 km...il miglior risultato da quando ho ri-cominciato a correre...lo sapevo che il 14 avrebbe portato ad un altro risultato da ricordare....
BIGNAMI: data speciale....correndo con Liga, ricordi, emozioni e pensieri mescolati in unica grande sudata da metà luglio....da 14 luglio per la precisione...

venerdì 13 luglio 2012

Meglio il PDL


Il Letta del PD afferma che meglio votare PDL che Grillo. 
Precisare l'ovvio è uno sforzo inutile, quindi caro Gianni, ah no Gianni è lo zio-braccio destro di Berlusconi, dicevo quindi caro Enrico non sprecare energie che è anche caldo, è vent'anni che conosciamo il debole del partito di cui sei sottosegretario (pensa te gli altri....) per il Cavaliere
Non ti affaticare e continua pure così....e poi si sa, se qualcuno vi dice che siete tutti uguali, lo fa solo perchè è un demagogo, tranquillo...

giovedì 12 luglio 2012

Mario Rossi per niente banale...

MARCO VICHI - "Un tipo tranquillo" - Guanda
Conoscete qualcosa di più banale del nome Mario Rossi? Beh io onestamente faccio fatica ad immaginarlo, mentre invece riesco a "vedere" il racconto della sua storia "tranquilla" poichè la penna di Vichi riesce come al solito a delinearla benissimo, senza fronzoli o inutili esagerazioni ma solo con uno stile essenziale e fotografico che me lo fa apprezzare in ogni sua produzione. Probabilmente nella normalità del protagonista "da lui ci si aspettava soltanto che continuasse a essere com'era sempre stato, altrimenti....Mario non è da te..." la trama del libro un pò rallenta, ma non diventa mai nè ripetitiva nè noiosa, con l'aiuto dello sfondo di Firenze che riesce a dare sempre quel qualcosa in più.
Forse in questo libro, Vichi lascia al commissario Bordelli un pò della sua vivacità e si adegua ad un ritmo di vita ripetitivo e monotono del protagonista, ma non si fa mai trovare pesante o banale. Racconta di un "mario rossi" qualunque impiegato in una ditta qualunque a cui un lutto improvviso cambia la vita, la stravolge completamente, soprattutto a livello mentale, di riflessioni e di prospettive "il tempo ora doveva cercare di riempirlo, ed era curioso di scoprire cosa sarebbe stato capace di fare". Si appassiona alla lettura "già dalla prima pagina gli sembrò di entrare in un altro mondo"  o almeno lo crede inizialmente, perchè la nuova passione dura ben poco lasciando il posto ad idee, progetti e prospettive che pianifica e sconvolge in tempi rapidissimi. Da ipotetici viaggi a viaggi realizzati davvero, da fantasie da rubacuori a situazioni reali e paradossali in cui si trova coinvolto suo malgrado "chissà che avrebbero detto se l'avessero visto lì". Cerca qualcosa che lo possa davvero emozionare e lo tiri fuori da quella quotidiana "normalità" che ormai sente troppo stretta intorno a sè quasi da sentirsi legato, "TUTTE LE LUCI CHE VANNO E CHE VENGONO" intorno alla sua strada gli sembrano da esplorare, ma solo una riuscirà davvero a catturarlo per un percorso che esce dal quotidiano e ripetitivo incidere di un ragioniere vicino alla pensione. Alcuni riflessi di romanzo giallo arrivano all'improvviso mescolandosi a pensieri a luci rosse per un finale assolutamente non prevedibile. 
Le vicende di Bordelli (specialmente "Morte a Firenze") restano di un altro passo, ma alla fine anche il "banale" Mario Rossi ha qualcosa di speciale....più che qualcosa....
BIGNAMI: magari non il miglior libro scritto da Vichi ma comunque un bel romanzo, che scorre bene e si legge velocemente sarà perchè sembra quasi di vedere il "panorama" di luoghi e persone descritte...in pieno stile Vichi....

mercoledì 11 luglio 2012

Conoscenza


Quando i tuoi tre nuovi acquisti (e che acquisti....) dichiarano: "Della Fiorentina conosco Montella, è stato un gran giocatore" direi che non depone troppo a favore della rosa attuale e dello stesso allenatore. 

lunedì 9 luglio 2012

Giustizia NON è fatta

La sentenza della Diaz ha in parte fatto giustizia. Ma è davvero così? Certo mette comunque la parola "definitiva" alla sentenza di colpevolezza per quei funzionari ed agenti che si resero colpevoli dei fatti inumani della scuola Diaz oltre dieci anni fa e non è poco, certo riconosce e sentenzia che lo stato di diritto è stato calpestato come ormai noto a tutti, certo inchioda alle proprie responsabilità quella massa di delinquenti (ovviamente parlo dei condannati) che si sono nascosti dietro una divisa per tutti questi anni. Ma. Ma non è una svolta. Non è la presa di coscienza che serviva e che non arriverà mai ormai su un fatto COSI' immenso.
A Genova ed alla Diaz "è stata sospesa la democrazia" (cit. Amnesty International) e questa sentenza non può bastare per rendere giustizia. Se ancora qualche parlamentare della Repubblica Italiana si duole per una sentenza ingiusta che "colpisce dei servitori dello Stato", se il capo della Polizia fa le scuse più ipocrite della Terra solo perchè costretto da una sentenza passata in giudicato dopo dieci anni dai fatti, se l'ex capo della Polizia solidarizza anche con i condannati, beh giustizia non è fatta. Se in un Paese di tecnici e di alte cariche che si monitano addosso ogni tre per due, nemmeno una parola è detta su questa sentenza e sulla faccia di bronzo con cui un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (visto che De Gennaro ha anche fatto carriera) si permette di solidarizzare con i condannati, colpevoli di tali atrocità beh giustizia non è fatta. Se il primo partito d'Italia si sente di commentare ed argomentare in maniera dura e forte "le sentenze non si commentano" invece che evidenziare tutto quello che c'è da evidenziare e se del Governo di allora nessuno sente il bisogno di dire una parola e chi quella notte era nelle centrali operative della Polizia non parla/non spiega/non ricorda e nel frattempo continua a fare politica ad alto livello e ricoprire ruoli, beh giustizia non è fatta. 
Se ancora siamo al "CHISSA' CHE NOME" ha chi ha manganellato uno o più dei tanti ragazzi con le mani alte la notte dell'irruzione o chi ha umiliato ragazzi fermati nei peggiori modi che avevano il solo torto di essere dei manifestanti di quei giorni, beh giustizia non è fatta. Se De Gennaro è ritenuto degno di far carriera dopo aver guidato una polizia con così tante responsabilità, se a Fini si chiede ancora gentilmente ed in punta di penna (come fa ad esempio Serra su Repubblica) di dare spiegazioni invece di "imporgliele" inchiodandolo alle sue responsabilità, se si permette di mettere sullo stesso livello vittime e carnefici con parole che pesano come macigni, beh giustizia non è fatta. Se gran parte delle mancate condanne ai responsabili o la loro non eseguibilità sono da imputare ad omissioni ed ostacoli posti in essere da agenti e dirigenti di polizia ed a prescrizioni tagliagambe beh giustizia non è fatta.
La sentenza è una bella boccata di aria fresca, lo riconosco. Ma l'aria è troppo satura per poterla apprezzare per più di dieci minuti. Servirebbe una finestra spalancata e non un piccolo spiraglio, accontentarsi di quello non può essere giustizia. Come dice Amnesty International "la conclusione di questo difficile processo non può rappresentare la fine del tentativo di dare piena giustizia alle vittime del G8", non può esserlo. Per quei ragazzi massacrati ed umiliati, per le urla di derisione e la successiva voglia di abbuiare tutto, per le mancate scuse, per le mancate prese di distanze, per le cose omesse e nascoste, per le persone coperte e protette.
Per tutto questo, beh giustizia non è fatta.
BIGNAMI: la Diaz è una ferita aperta, mai cicatrizzata, di un Paese che delle omissioni e dei segreti fa un segno di riconoscimento ed un vizio troppo spesso mortale. Questa sentenza fa un po' sorridere e respirare aria pulita, ma troppo poca rispetto a quello di cui c'è bisogno....

giovedì 5 luglio 2012

Giustizia per Aldro

Come ho già scritto, in un paese civile e normale non ci sarebbe bisogno di questo tipo di mobilitazione con relativi post/petizioni/raccolte firme/blog/ecc.; non ce ne sarebbe bisogno perchè la giustizia e la civiltà dovrebbero essere le basi su cui costruire un Paese ed i rapporti tra gli abitanti dello stesso. 
Ma evidentemente questo non è il parere di tutti, o almeno non lo è di quelle persone che per Federico non vorrebbero Giustizia, quelle che usano ancora il condizionale per fatti accertati da sentenze definitivi, quelli che in questa storia hanno visto bene di irridere con parole e fatti la famiglia Aldrovandi invece di tendergli una mano per scusarsi e dargli sostegno visto lo scempio effettuato nei confronti del figlio.
Allora, per sostenere questi genitori che "STANNO INSEGNANDO" a tutti noi cosa significano le parole forza, dignità e coraggio vi invito
e sottoscrivere l'appello che riguarda Federico, ma non solo. Perchè questa famiglia ci insegna anche a guardare oltre....non deludiamola ulteriormente, firmiamo numerosi.
BIGNAMI: come dice il sito dell'appello....GIUSTIZIA PER ALDRO....

mercoledì 4 luglio 2012

Il brutto della genetica


Quando pensi che già uno sia sufficientemente nocivo, scopri che in realtà i fratelli Gasparri sono due, ed entrambi con lo stesso quoziente intellettivo, basta leggere cosa afferma il filosofo Clemente.
Tra l'altro, quozienti intellettivi uguali sia che si considerino singolarmente sia che si considerino sommandoli: ZERO.
A volte la genetica non è una bella cosa......

lunedì 2 luglio 2012

Racconti che fanno centro

LUCIANO LIGABUE - "Il rumore dei baci a vuoto" - Einaudi
L'incontro con i racconti del Poeta è un incontro strano. Perchè si parte da un presupposto comunque importante: lo stile del Poeta mi piace a prescindere. Nelle canzoni, nei film, nei libri. Quello che "dice" e come lo dice è come se si sposasse sempre con i miei gusti e con i miei pensieri. Quindi dichiaro la poca obiettività. I suoi precedenti libri mi avevano fatto molto divertire (i racconti di Fuori e dentro il borgo da cui è in pratica tratto RadioFreccia), affascinato per l'idea ed il racconto della stessa (il romanzo La neve se ne frega) e incuriosito in parte ma soprattutto lasciato qualche dubbio per la difficile interpretazione (le poesie di Lettere d'amore nel frigo). Questo libro, l'avevo sentito presentare in Tv ed ero rimasto col dubbio che i racconti potessero in qualche modo far rimpiangere quelli del borgo di RadioFreccia, troppo caratterizzato l'autore per i racconti precedenti. E leggendo il libro, questo pericolo si è volatilizzato. I racconti infatti vanno ben lontano dal racconto "unico" di fuori e dentro il borgo, dove tutte le storie avevano un unico filo conduttore. Qui non è così. Sono tredici racconti diversi l'uno dall'altro con l'unico legame dello stile descrittivo: intenso ma semplice, di cuore ma senza perdersi in un linguaggio complicato.
I finali non scontati ed in buona parte aperti lasciano un ricordo ancora più forte dei racconti, che riescono ad essere ognuno diverso da un altro, ed essendolo lasciano, a differenza di un romanzo, anche diverse sensazioni, da quelle più apprezzate a quelle un pò meno. Amicizia, amore, giallo, noir, ironia, malinconia, ricordi, famiglia. Tutto si mescola in racconti diversi, spesso all'interno dello stesso racconto, e diventa un bel piacere leggerlo. Da chi invoca se "HAI UN MOMENTO DIO" "se io ne avessi meno di pudore mi metterei a pregare. Ma sono sicuro che c'è la fila davanti a qualche dio, di gente che si fa viva solo quando ne ha bisogno o è disperata e chiede qualche tipo di miracolo. Promesse di grandi cambiamenti e pentimenti. In cambio. Come se quel baratto lassù se ne facessero qualcosa" alle amicizie in difficoltà ma vere di "isola verde" passando dalla durezza e crudezza profonda e toccante di "lo vuole vedere?" alla riflessione di "goditi tutti i tuoi perchè pensò. Ti ritroverai senza accorgertene a smettere di chiederli. Oppure qualcuno lo eviterai con cura".
Alcuni ironicamente obliqui come "ristretto vuol dire ristretto", alcuni veramente piccoli romanzi dal condensato gusto artistico come "l'estate più calda fin qui", alcuni da far scaldare il cuore come "pioggia di stelle". Ancora centro per il Poeta, magari diverso, magari senza la lode o il voto a tutto tondo di un concerto speciale che sa far solo lui, ma ancora un notevole centro...
BIGNAMI: da leggere senza fretta ed assaporando le tredici diverse storie, vengono fuori spunti interessanti e pezzi davvero notevoli di scrittura, non a caso è scritto da un Poeta, anzi IL poeta...

Consolante


E' molto consolante sentir dire al nuovo segretario della Lega: "Via da Roma" (in un convegno in cui si continua a parlare di Padania ed insultare l'Italia) e pensare che fino a pochi mesi fa questo tizio era Ministro dell'Interno.
Ancora più consolante sapere che in diversi di altri partiti ne hanno lodato le gesta da "statista".