venerdì 26 aprile 2013

Ora e sempre Resistenza

Kiave di lettura n° 28

Difficile trovare qualcosa da dire su una giornata così importante, fondamentale e piena di significato come il 25 aprile. Una sorta di "GIORNO DEI GIORNI" della nostra repubblica, fondamentale per la sua nascita e per il suo mantenimento in vita. 
Pur condividendo per molti aspetti il post di Beppe Grillo di oggi, non riesco a condividerlo totalmente. 
Sono miei come suoi i pensieri ed il disgusto per la situazione politica attuale, per il prossimo futuro governo possibile, per il perdurare di venti anni di politica orribile e per l'elezione di un presidente della repubblica tra l'osceno e l'inguardabile
Posso anche capire lo spirito con cui scrive "se i partigiani tornassero tra noi si metterebbero a piangere" ma non riesco a condividere la parte in cui invita a non parlarne o non celebrare questa data
A differenza di buona parte dell'opinione pubblica (che ovviamente ha preso la palla al balzo) non ci vedo filofascismi o tentativi di non inimicarsi una parte del suo elettorale con lo sguardo a destra, ma solo l'ennesima esasperazione sbagliata del suo stile molto discutibile in generale non accettabile quando non definisce con nettezza la distanza da ogni tipo di fascismo o di richiamo ad esso. In questo caso, non credo ci sia una mancanza di rispetto verso la giornata della Liberazione ma solo un uso della stessa come paragone con la situazione attuale per screditare quest'ultima ancora di più. E se da una parte la cosa regge, dall'altra non riesco a seguirla.
Perchè la Resistenza è "ora e sempre", perchè la Resistenza è trasmissione di storie, di pensieri, di lacrime, di lotte per riconquistare quella libertà che adesso sembra troppe volte scontata o appurata ma che è passata e passa obbligatoriamente dal ricordo di una Liberazione che si rese necessaria contro la tragedia fascista.
Non credo faremmo un giusto omaggio ai resistenti, ai partigiani ed ai finalmente liberati se per disprezzo della situazione attuale ce ne stessimo in silenzio ad omaggiarli. Dobbiamo far passare il loro messaggio, ricordare, comunicare e se necessario anche urlare quanto quello di cui ci beiamo tutti oggi: la libertà.
Credo che nei racconti degli iscritti all'ANPI, nei documenti rimasti di quel tempo, nelle storie di nonni, conoscenti o genitori ci sia la voglia di non perdere mai quel seme così vitale buttato in quel 25 aprile di tanti anni fa. Un seme da raccontare ogni giorno, ogni anno, ogni 25 aprile, perchè restare in silenzio, anche un solo anno, potrebbe risultare un giorno molto pericoloso.

mercoledì 24 aprile 2013

Una bussola


Non c'è chiarezza politica in questi giorni (ok in questi venti anni mi correggo) ma per fortuna ci sono i giornali a chiarirci le idee. Grazie Repubblica per illuminarci la strada:

domenica 21 aprile 2013

Pazzia viola

Con un "gruppo a dopo - sez. focaccia" stavolta presente in quel della focacceria al gran completo, in orario e con la presenza del capitano a dare lustro al gruppo, l'arricchimento degli arrivi direttamente in curva nonchè il ritorno anche del Nanne, a cui ho interrotto con soddisfazione la più bella foto dell'anno con una telefonata quanto mai opportuna, ed il ritorno del fan numero uno dei nostri posti (Samu) sembrava davvero non mancasse niente a questa domenica che sembrava proporsi con un mix tra la prima di estate e l'ultima ventosa di questa pazza primavera. 
In realtà la partita con il Torino si presentava pericolosa perchè era la classica partita abbordabile casalinga che viene dopo una grande impresa in trasferta e quindi a rischio deconcentrazione. Il gemellaggio con l'unica squadra di Torino vera aumentava il timore di un pareggio amichevole che spesso ha fatto da contorno ai rapporti di buona stima tra le due tifoseria. Dopo la perla della domenica di Enry ("ma Napolitano dopo i saggi che farà anche i saggi di danza?") che sintetizzava al meglio un sabato da incubo politicamente parlando, la partita cominciava ed in mezz'ora la Viola smentiva le paure con una prestazione maiuscola che in trenta minuti ci portava su un comodo tre a zero e con l'impressione netta della goleada. Gillet veniva etichettato come "la metta pure dentro" (cit. Enry) o come "quello buono a parare solo le rasoiate" (cit. Andrea) e così sembrava si andasse verso il miglior modo per festeggiare il ritorno allo stadio del riborda tanto che mi son sentito in dovere di chiedergli "se t'annoi si cambia partita eh" e così come se fossi tra "QUELLI CHE SANNO SPIEGARTI" le cose in anticipo le cose sono cambiate davvero.
Con il gol del 3-1 del toro a fine primo tempo che ha portato la squadra granata a crederci e noi ad entrare in campo praticamente cotti. Il 3-3 da incubo si è trasformato in realtà ed a quel punto sembrava più forte la paura di subire il gol del 3-4 che la speranza di ribaltare nuovamente il match. Ma RomulEnry di bahia (ballae) ha trovato la zampata vincente dopo esattamente tre secondi che Andre aveva sentenziato "anche montella ma icchè l'ha messo a fare". E' esploso il Franchi ed il gruppo a dopo si è ribaltato sui seggiolini della Fiesole mai così contento di dar barta e trovarsi in terra sui gradoni.
Vittoria fondamentale con primo tempo straordinario e secondo da incubo, ma tre punti super pesanti.
Avanti Viola fino alla fine così, con gioco e con orgoglio ce la possiamo fare davvero.
33^ giornata
FIORENTINA - TORINO = 4-3
GOAL: Cuadrado, Aquilani, Ljiaic, Barreto, Santana, Cerci, Romulo
Viviano 5,5
Colpevole sul gol di Santana (forse anche sul terzo), miracoloso su Bianchi. Poco convincente nelle uscite.
Tomovic 5
Soffre terribilmente Santana, partita no.
Rodriguez 5,5
Continua il suo periodo no, poco sicuro e la difesa ne risente.
Compper 6
Meno brillante rispetto alle ultime partite ma sufficiente.
Savic 6+
Il migliore della difesa, nella ripresa in calo ma ha contro il giocatore più pericoloso (Cerci).
Aquilani 6,5
Uno dei migliori nel primo tempo per lucidità e grinta, in calo nella ripresa.
Pizarro 6+
Partita molto buona nel primo tempo, in calo nella ripresa. Compie però diverse giocate di alta classe.
Borja Valero 5,5
Spiace maledettamente dargli l'insufficienza ma è in giornata no.
Cuadrado 7,5
Il migliore. Gol spettacoloso e sempre uomo in più.
Larrondo 5
Chi l'ha visto?
Ljiaic 6,5
Gran gol e buon primo tempo. Cala nella ripresa drasticamente tanto da essere sostituito.
Fernandez 6+
Largo a sinistra è praticamente nullo. Meglio se nel vivo del gioco, costruisce l'azione del 4-3
Romulo 7
L'uomo decisivo che non ti aspetti, bel gol e tremendamente pesante
El Hamdaoui sv
All. Montella 6,5
Sembra aver sbagliato la gestione della ripresa dopo un primo tempo fantastico, la squadra reagisce sempre e non sembra mai "doma", particolare molto importante per questo finale di campionato.

venerdì 19 aprile 2013

Non mi mancherà

Kiave di lettura n° 27

Tra un monito e l'altro, i suoi sette anni sono passati e Giorgino ha fatto le valigie. Del sostituto e delle menti eccelse che hanno condotto/stanno conducendo le trattative per l'indicazione di rose e candidati alla sua sostituzione ne scriverò magari un'altra volta, anche perchè al momento il nome del successore ancora non c'è. Questa Kiave di lettura quindi voglio dedicarla interamente a Giorgio Napolitano ed al suo settennato. 
Da molte parti ho letto che più o meno formalmente è stato richiesto all'ex presidente della repubblica la disponibilità a candidarsi nuovamente. E questo secondo me denota il livello della nostra politica in maniera forse meno evidente di altri scandali o altre "porcate" ma dovrebbe essere illuminante.
A chi frequenta questo blog (sfortunati!!!) sarà certamente chiaro qual'è il mio parere sugli ultimi sette anni del Quirinale e quindi di Giorgino, e non posso certo cambiare opinione proprio adesso, anche perchè altrimenti dovrei cancellare molti post dal colore verdeacido a lui dedicati.
In Italia la rincorsa al (ri)basso e poi l'ingegno per cominciare a scavare una volta toccato il fondo è un pò un marchio di fabbrica del tricolore, ma questo non può autorizzare ad essere più leggeri nelle analisi. "Ringrazia che c'è Napolitano, ci fosse stato un altro Presidente della Repubblica amico di Berlusconi avresti pianto" spesso mi è stato detto. Non ci sto. Semplicemente no, perchè credo che questo sia il modo migliore per abituarci al peggio e considerarlo buono solo perchè non tragico
E' stato un presidente della repubblica che per molti ha fatto a pieno il suo dovere perchè ha fatto sentire spesso la sua voce per moniti (...) e per gli stessi "molti" ha rappresentato il porto sicuro e l'ancora a cui aggrapparsi; per me è stato una completa e totale delusione. 
E questo sarebbe un presidente da confermare? Per me resterà il presidente di mille errori e di tanti e troppi orrori. Quali? A memoria ed "a braccio" quelli che mi ricordo come indelebili:
--> le azioni internazionali di guerra autorizzate e fatte passare come missioni di pace in barba all'articolo 11 della Costituzione
--> le leggi ad personam per salvare Berlusconi palesemente incostituzionali firmate senza colpo ferire
--> le leggi sulle intercettazioni firmate senza moniti o altro e poi dichiarate incostituzionali 
--> il continuo richiamo a larghe intese che hanno portato a continui inciuci ed a derive di spartizioni
--> la completa e totale afonia da presidente del CSM rispetto agli insulti e le contumelie lanciate dagli esponenti del PDL contro i giudici e la magistratura (da tumore a mafiosi i giudici sono stati definiti in tutte le maniere dal Re e dai suoi scagnozzi e mai una dichiarazione ferma di condanna....)
--> la legittimazione delle offese suddette invocando un abbassamento dei toni generale, sia dei politici che dei giudici, facendo quindi passare per "sullo stesso piano" politici ingiuriosi e magistrati ingiuriati
--> la considerazione "Berlusconi deve aver garantito la possibilità di rappresentare chi l'ha votato" senza aggiungere "ma la legge è uguale per tutti" è una mancanza intollerabile che sembra portare in primo piano e come priorità quella del rispetto del voto anche a dispetto dei procedimenti giudiziali 
--> ricevere al Quirinale, legittimandoli quindi, parlamentari appena eletti che il giorno prima hanno occupato un tribunale della repubblica per salvare il proprio capo
--> la sempre ferma e legittima difesa delle Forze Armate in quanto comandante delle stesse (cosa però mai fatto per il ruolo di capo del CSM) ma la totale assenza di critica ugualmente ferma nei casi di abusi da parte delle stesse (Aldrovandi, Cucchi, Uva, Sandri, ecc. ecc.)
--> la deriva presidenziale inflitta al nostro ordinamento
--> i moniti anti M5S riservati in pieno conflitto con il ruolo "superpartes" invece sempre garantito a ReSilvio
--> la scelta e l'imposizione di Monti a senatore a vita per fargli gestire con pieni poteri un anno di traghettamento DICE utile a livello economico ma comunque almeno tragico dal punto di vista politico e sociale
--> la bombola di ossigeno sempre pronta per l'agonizzante Re (sorretta amabilmente anche dal Partito Debole) nei momenti peggiori: un mese di tempo per votare la sfiducia Fini, un anno di tempo dopo la caduta, il bollino di garanzia sul tentativo di svicolare dai processi
--> le posizioni anti verità prese per la trattativa Stato-mafia e per alcuni processi scomodi (ad esempio le inchieste di De Magistris)
--> la clamorosa presa di posizione e gestione del caso intercettazioni con Mancino, che in un paese mediamente informato avrebbe portato ad una richiesta di stato di accusa dello stesso presidente della repubblica 
--> la novità agghiacciante della creazione dei "dieci saggi" solo per far decantare la rabbia post-fallimento del giro di consultazioni ultimo
--> l'inserimento in questi dieci saggi di persone improbabili ed improponibili e la totale esclusione del genere femminile
--> le concessioni di grazia, non per processi lontani nel tempo e per persone ormai pentite o alla fine della loro pena e/o vita, ma per un giornalista come Sallusti (commutazione di pena) e per un colonnello USA condannato nel rapimento Abu Omar
Visto che poteva andare peggio ed esserci uno scagnozzo del Re, cosa dovevo fare rispetto a questo curriculum? Chiudere gli occhi? Avrei dovuto dire "COSA VUOI CHE SIA" di fronte a questi scempi?
In Italia, come detto anche prima, si rincorre sempre il peggio e molte volte si supera; probabilmente quindi mi ritroverò al suo posto anche qualcuno peggio di Napolitano che farà cose anche più colpevoli di queste; ci sta, in questo Paese ancora di più visto che è possibile tutto.
Quello che escludo è che Napolitano mi potrà mancare. Una delle poche cose belle di questo periodo politico è infatti proprio la fine del suo mandato. Se ne arriverà uno peggiore, dirò che ha ADDIRITTURA fatto peggio di lui, ma certamente non me lo farà rimpiangere.
Buona fine mandato Giorgio, a me come presidente certo non mancherai.

giovedì 18 aprile 2013

ancora diciotto

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....ci provo a far finta che sia un 2 marzo o un 7 ottobre qualsiasi ma è innegabile che non è così. Quella data è "SEMPRE LI' LI' NEL MEZZO" a farsi notare evidenziando una giornata che di comune non può avere granchè. Quella dove il Poeta sembra aver una sola versione del suo repertorio e sembra conoscere solo l'uso di poche parole, dove Passarella svetta di testa e ci fa vincere contro i gobbi, dove i tuoi "sforzi letterari" ti si ripresentano davanti agli occhi con frequenza inaudita ma soprattutto quella dove appare indelebile e dai contorni netti quasi reali un uomo coi baffi.
E' anche quella che cerchi di camuffare con un atteggiamento da tutti i giorni, acido al punto giusto ma che presenta sempre un velo di opacità. Ma nonostante gli sforzi il pensiero corre....va ai ricordi come in mille altri momenti, ma quelli di oggi non possono avere lo stesso sorriso finale della piacevolezza di una foto in un album o di un volto in memoria. Oggi qualcosa punta verso il lato malinconico del ricordo, verso il significato nascosto dietro e dentro quel diciotto che sembra apparirti ovunque. Il lato più "pratico" e reale che ti presenta il conto, che provi a scacciare ma che non puoi far sparire se continui a leggere quello che hai scritto e gli abbracci commentati che ti sono arrivati. Un pensiero che parte luminoso come quel sorriso coi baffi ma che tende a diventare più grigio perchè quella data quel sole non può portarlo dentro di sè, anzi ne mette all'ordine del giorno un altro aspetto. Un lato un pò più triste in cui crogiolarsi un pò, solo un pò, come quando dovresti alzarti dal letto che è già tardi ma proprio non ti va e continui a far suonare la sveglia. Un grigio che provi a dipingere pensando ad altro e facendo cose diverse avendo la fortuna di poter contare su molte spalle a cui appoggiarsi e che ti aiutano tanto (ma TANTO) a mettere la testa altrove ed a sorridere non più in maniera impostata ma in maniera spontaneaIl grigio sai che si ripresenta, specie negli spazi vuoti e in questa giornata sembra farlo in maniera costante, col suo conto che segna 27 e 18 ed allora un pò forse è giusto davvero abbandonarsi all'idea ed al velo di malinconia. Solo un attimo, prometto....poi arriverà il 19 portandoselo via, basta aspettare il suo arrivo....
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Marini?


Da ieri sera, pensando al nome di Marini candidato alla presidenza della repubblica, ritengo il commento più appropriato quello da rintracciare in uno striscione della Curva Fiesole di circa 25 anni fa:
"Giorgi? Sì.....ma Eleonora" basta sostituire Giorgi con Marini ed Eleonora con Valeria o per rimanere nel mondo calcistico Giampiero.

mercoledì 17 aprile 2013

Ciao Angelo

Non posso dire certo che ti conoscevo bene, ma ti conoscevo e la cosa mi piaceva. Il primo punto di riferimento "dèRoma" da quando lavoro qui (perchè non è proprio possibile usare la parola laziale con te), rimasto tale nel corso degli anni. Tante cose fatte insieme, molte di più quelle che hai fatto te nel tuo percorso, tutte commosse ieri nel riempire il luogo per il tuo saluto.
La tua bella famiglia, la tua disponibilità, il tuo esserci senza "sconti", il tuo essere sempre sorridente. "NEL GIORNO DI DOLORE", quando è arrivata la notizia, intorno c'era un bel prato di margherite illuminate da uno dei primi soli di una primavera pigra.
Semplice come quelle margherite, colorato come i colori della primavera illuminata dal sole. Semplicemente così.
Ciao Angelo, scritto in giallorosso solo per te

venerdì 12 aprile 2013

45505

Kiave di lettura n° 26

La Kiave di lettura di questa settimana è la più facile e la più importante che abbia scritto. E' maledettamente facile perchè sostenere Emergency è la cosa più semplice e spontanea per me, un'organizzazione che da tempo seguo e sostengo, un'associazione di cui ammiro coerenza, professionalità e serietà. Spesso brancolando nel buio del silenzio colpevole di quasi tutto il resto del mondo disinteressato ai temi portati avanti. Da sempre l'associazione di Gino Strada ha urlato forte il suo "VOGLIO IL NOME DI CHI HA MENTITO ED HA PARLATO DI UNA GUERRA GIUSTA" cercando di tutelare l'articolo 11 della Costituzione che ripudia la guerra dalle interpretazioni deliranti del dettato costituzionale di chi si nasconde dietro la scusa della "missione di pace". L'impegno di Emergency si è sempre concretizzato in paesi colpiti dalla guerra e dalle durissime ed inumane conseguenze successive. Un enorme impegno meritorio portato avanti per un ventennio e realizzato con la serietà e la professionalità racchiuse nello sguardo del suo fondatore. Citando Bobo Rondelli "ci sono i buffoni di corte come me, i buffoni in generale e poi ci sono le persone meritorie. Poi, molto oltre, c'è Gino Strada". Ecco, si parla tanto di cambiare le cose, darsi da fare per migliorare questo e quello: quest'uomo ha fatto, non ha parlato. A testa alta, con la schiena dritta, guardando negli occhi il mondo. Adesso la nuova sfida. L'impegno nei paesi colpiti dalla guerra non basta più. L'articolo della Costituzione da difendere non può essere più solo l'articolo 11. Così in un Paese come il nostro che continua a parlare di riforme elettorali, porcellum, bicamerali, spread ed inciuci vari, serve l'impegno di Emergency per garantire assistenza a chi le cure sanitarie non può permettersele e/o il sistema sanitario nazionale straziato dalle ruberie non riesce a garantire. La nuova sfida di Gino Strada e di Emergency è quello di "tutelare la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti", quello di tutelare di nuovo la Costituzione italiana, adesso l'articolo 32.
che vi invito a leggere e poi a sostenere mandando un sms al 45505 per donare due euro (fino al 28 aprile) a chi davvero si impegna per rispettare e garantire la Costituzione italiana e riesce ad essere un motivo d'orgolio. In fondo sono solo due caffè in meno ed un sms in pù, pensateci bene. 
45505, mi raccomando.

Ps. per sostenere Emergency trovate tutti i riferimenti sul sito www.emergency.it e potete destinare il vostro 5 per mille indicando il codice fiscale 971 471 101 55 nella vostra dichiarazione dei redditi (vedi qui).

domenica 7 aprile 2013

Orgoglioso di questo orgoglio

Che poteva essere una domenica strana doveva già dircelo l'orario che, nonostante non fosse un inedito,  resta un mistero per chi è attaccato alle tradizioni del pomeriggio domenicale. La concomitanza con la maratona fiorentina e il conseguente blocco dell'unico "fiorentino dì centro" del gruppo a dopo era un elemento in più, ma la trafila conseguente del buon RomulEnry ha confermato magistralmente che qualcosa di strano c'era nell'aria. 
Al "mi hanno bloccato" di prima mattina ha fatto seguito l'arrivo un pò in ritardo in focacceria e non basta, l'arrivo è stato seguito dalla relativa espressione di chi ha scoperto all'improvviso di chi l'ha fatta grossa. "Son arrivato....ma e vo via ci si vede dopo" al nostro "?!?!?" corale la risposta è stata "e....via...e mi son scordato l'abbonamento bisogna che vada...ci si becca dentro". Ovviamente a quel punto il rientro in zona offlimits era impossibile e lì il nostro brasiliano di San Niccolò ha giocato con il suo estro regalandoci la sorpresa di utilizzare la bici per tornare allo stadio. Quando uno è un fenomeno....si vede dai particolari! Voto 8,5 non dieci solo perchè ormai la scusa "mi son scordato della maratona che passa sotto casa" la gioca tutti gli anni.... :-)
Sommato a questo si aggiungeva un Andre clamorosamente lento nel mangiare e nel traccheggiare con birre, caffè ed amari ("Andre che è bona 'sta bigbabol?" "sì, al gusto porchetta") tanto che solo grazie a San Gomes versione blackblock siamo riusciti ad avere i posti garantiti anche a questo giro. 4,5 ad Andre come le ore che gli son servite per finire un boccone e 7 al Gomes come i posti che ci ha tenuto. 
Sul match aleggiava lo spettro arbitrale già prima della partita, tanto che per bruciarla a tutti mi son giocato subito il "con 'sto vento Tagliavento l'è proprio il suo" e la conferma del timore è arrivata da un primo tempo  e metà secondo a senso unico con gestione cartellini, punizioni dal limite ed episodio di Tomovic.
Una Viola meno brillante dei suoi standard ha visto girare malissimo un primo tempo soprattutto ed esclusivamente per due episodi, un gravissimo errore del Pek che troppo "FORSE UN PO' SI DIVERTE  SUL GIRO" palla e permette al 18fenomenodacampnou la beffa dell'ex e l'episodio chiave con l'espulsione di Tomovic che, ingenuo nel controllo sbagliato, non era minimamente da espellere. Una Viola quindi già non troppo lucida si è trovata in crisi e in evidente difficoltà si è ritrovata anche a dover far fronte al doppio infortunio Savic/JoJo. Quando quindi nella ripresa su assist del solito 18fenomenodacampnou anche Flamini ci dava un'altra coltellata, oggettivamente sembrava finita. Due cambi fatti, sotto di due gol al ventesimo della ripresa con uomo in meno e con Tagliavento in giornata di grazia era dura pensare ad una rimonta. Andre andava a finire la bigbabol a casa ed io ero molto tentato di seguirlo tanta era la rabbia. Poi qualcosa mi ha trattenuto e la Viola è riuscita nell'impresa. Con una formazione a quel punto rabberciata, con cuore ed attributi ha continuato a crederci guadagnandosi due rigori (primo generoso, secondo chiaro) e trasformandoli con un Ljiaic davvero sorprendente e con un Pek che ha un pò alzato il suo voto prendendosi questa gran responsabilità. Tagliavento ha continuato ad arbitrare a senso unico per falli e cartellini ma ci ha dato una grande mano non fischiando un rigore per fallo di mano di Roncaglia e sorvolando su un'ancata di Pasqual.
Alla fine "s'è raccattaho daì sudicio" un punto di nulla, forse la Champions è andata ed forse anche per l'Europa League sarà dura, ma questa squadra ha cuore e palle, se torna a togliere il velo di opaco sul gioco ce la giochiamo fino a maggio. FORZA VIOLA, orgoglioso dell'orgoglio di questa squadra.
31^ Campionato
FIORENTINA - MILAN = 2-2
GOAL: Montolivo, Flamini, Ljiaic (R), Pizarro (R)
Viviano 7
Tiene a galla la squadra con due grande parate e da uomo-squadra chiede l'aiuto ai tifosi e li zittisce per alcuni cori beceri.
Roncaglia 6+
Meglio dell'ultimo periodo ma rischia grosso perdendo El Sharaawy pericolosamente e rischiando il rigore nel finale
Tomovic 6
Non stava giocando male fino al controllo sbagliato ed all'espulsione ancora più sbagliata.
Savic 6
Aveva cominciato bene nella mezz'ora iniziale
Pasqual 6-
Buona diagonale nel primo tempo, corre molto ma rischia il rigore su Abate e perde Flamini sul gol.
Aquilani 5,5
Lontano dai giorni migliori, partita di sacrificio ma opaca.
Pizarro 5+
Gravissimo l'errore sul gol, poi gioca male da condizionato per l'errore. Il + per il rigore trasformato.
Borja Valero 6,5
La vera anima di questa squadra. Lotta sempre e comunque e trova alcune grandi aperture.
Cuadrado 6,5
Provoca il secondo rigore e si fa in 4 nella ripresa.
Jovetic 5,5
Rischia per giocare una quarantina di minuti opachi.
Ljiaic 7
Il migliore. Primo tempo un pò grigio, ma secondo tutto di lotta e bei colpi. Guadagna e segna il rigore che riapre la gara.
Compper 6,5
Una sorpresa. Positivo il suo ingresso a freddo.
Romulo 6
Fa il compitino, niente di più.
Migliaccio sv
ALL. Montella 6,5
Una squadra che rimonta due gol con un uomo in meno merita 8 come il suo allenatore, ma non capisco il rischio di JoJo dal primo minuto, il suo cambio con Romulo ed il cambio finale tra Ljiaic e Migliaccio.

venerdì 5 aprile 2013

Dopo "non ti muovere", ancora un successo

Kiave di lettura n° 25

Affrontare libri dal numero di pagine imponente richiede alcuni fattori per non venire sopraffatti: un pò di tempo a disposizione per non allungare troppo i tempi di lettura, una "penna" molto capace di tenere sempre vivo l'argomento, una storia coinvolgente e magari anche un argomento del libro non troppo pesante. In questo caso non tutti gli elementi erano presenti visto che ho interrotto la lettura in un paio di circostanze per un paio di libri/riviste più leggeri e di attualità e visto che l'argomento di fondo del libro non è proprio tra quelli più leggeri.
Nonostante questo........
MARGARET MAZZANTINI - "Venuto al mondo" - Mondadori
Il confronto con la scrittura della Mazzantini non è mai scontato, riesce a scavarti dentro e non puoi rimanere neutro al suo racconto. La sua scrittura ricca di parole e di descrizioni quasi fotografiche non ti permette una lettura veloce o leggera ma ti tiene ben dentro la storia con ogni pagina che diventa una dopo l'altra fondamentale per la storia. La storia è un "PIATTO PIENO DI VITA" dai sapori agrodolci; si mescolano le storie di un amore che travalicano differenze e confini, la voglia e la continua ricerca per una nuova vita, l'orrore e lo strazio della guerra e le difficoltà interiori che accompagnano pensieri non sempre assecondabili.
La storia si svolge tra l'attuale ed il ritorno alle radici della vicenda, tra un viaggio a Sarajevo ed il ricordo della stessa città jugoslava all'epoca della guerra. Una storia in cui si intrecciano i volti buoni  "una di quelle persone benefiche che incontri per caso e ti viene voglia di abbracciare, perchè ti sorridono dal fondo della loro esperienza umana e di colpo ti risarciscono dell'altra metà del mondo" ed i sentimenti impauriti della guerra "la granata cadde così vicina che sembrò entrarmi nella pancia, squassarmi. Sparavano sulla Bascarsija. Per un pò restammo morte a guardarci. Il piccolo viso di Velida rattrappito in una fissità ebete, come un volto già defunto" ai quali si aggiungono i dubbi interiori e le paure di una vita tanto ricercata "galleggio nel mondo senza ottimismo, con gli occhi pieni di domande. Quel bambino perso è lontano da me, scacciato in fretta, però forse è lì, su quella ruga" e un amore dai colori ed i risvolti forti "ci diamo la mano sotto al tavolo. Sono mani che scottano, vibrano. Di nuovo le nostre mani insieme. Lui è sorpreso di ritrovarmi così arresa. Forse non mi crede. Suda e beve."
Il libro scorre tra la storia attuale ed il salto indietro ma non perde mai il suo percorso, grazie alla capacità della Mazzantini di tenere perfettamente il "filo" anche tra tante vicende e mille nomi. Non è stato facile completare la lettura soprattutto per la mole, oltre 500 pagine ma soprattutto per la densità della sua scrittura, ma il libro è maledettamente bello. Coinvolge totalmente, ti tiene aggrappato alle vicende di Gemma, Gojko, Diego e Pietro quasi come in un giallo o in un noir ma ha la scrittura di un romanzo bello ed intenso. Il grigio della guerra e della paura si mescola col rosso ed il giallo acceso di una bella storia d'amore o di un bene intenso come quello di una madre per il proprio figlio. Come in "non ti muovere" la banalità non è un termine conosciuto all'autrice e la particolarità della storia mescolata con la non banale ambientazione fanno di "venuto al mondo" un libro particolare, speciale per tanti aspetti. Superati i momenti in cui il libro si fa un pò difficile e la non leggerezza di alcuni argomenti rischia di rallentare la lettura, la storia è di quelle che restano dentro ed occupano un posto importante tra i libri letti.
BIGNAMI: dopo "Non ti muovere" la Mazzantini riesce nell'intento di piazzare di nuovo un colpo da maestra. "Venuto al mondo" è un libro molto impegnativo, da non iniziare in momenti di poca voglia/tempo da dedicare alla lettura, ma da non perdere tra le letture da fare "prima o poi", di quelli che alla fine dell'ultima riga ti fa dire "sono contento di averlo letto fino alla fine". 

martedì 2 aprile 2013

Meglio niente


E così dopo 35 giorni di niente, arrivarono i "saggi di nomina presidenziale" Violante e Quagliariello.
Proprio vero che molte volte è meglio niente.