sabato 29 marzo 2014

Un noto piatto piacevole

Kiave di lettura n° 76

Ed ogni tanto si ritorna al porto sicuro di lettura che Salvo Montalbano rappresenta forse meglio di tutti e che occupa molto spazio nel mio personale Katalogo. E' come quel ristorante che ormai frequenti da tanto ed apprezzi in tutti i suoi piatti ma anche se la novità ormai non è più elemento possibile, continui a tornarci perchè anche se li conosci, quei piatti ti lasciano un sapore buono in bocca. Per chi si "CHIEDE BEH COME E' ANDATA" questa nuova puntata con Camilleri, la Kiave di lettura di oggi prova a dare una risposta.
ANDREA CAMILLERI - "Un covo di vipere" - Sellerio
L'ultima avventura di Montalbano si presenta, come tutte le precedenti, avvincente e stuzzicante. 
"Mi disse che lei tiene il nomi della sorella?" "Come? E lei non ha un nome?" "Nonsi dottori adopira quello della sorella".  
Con questa perla praticamente introduttiva di Catarella "il covo di vipere" si presenta ai lettori nella sua trama che come al solito porta parallele più strade che poi finiscono per diventare strade non così indipendenti l'una dall'altra. L'espressione catarelliana "matre santa nenti ci staio capenno" non sarà ripetuta dal lettore, la trama scorre bene e riserva come sempre sorrisi e bocca amara per argomenti e fatti che Camilleri con la solita capacità unica riesce a mescolare senza troppe difficoltà. 
L'argomento che fa da sfondo (neanche troppo defilato) al libro è tosto e di difficile argomentazione, ma riesce ad essere ben celato o meglio ben rappresentato dalla trama perfetta dello scrittore siciliano. Le pinsate investigative del dottori Montalbano si affiancano alle riflessioni più profonde dello stesso "'nfunno si spià che differenzia c'è tra la mè vita e quella del vagabunno dintra alla grutta" con il suo carattere non sempre apprezzato da tutti "ma lo sa che lei non è un essere umano ma un robot tritacoglioni?". La complicità della solita squadra pronta a venirgli in soccorso "un abbraccio che ha immediatamente escluso il mondo che ci circondava" e le solite firriatine sentimentali con tempi e modi variabili alla fine ricomposte "la riconciliazioni seguì tutte le regole della riconciliazioni tra un mascolo e 'na fimmina che si vogliono veramenti beni" accompagnano il commissario a venire fuori dall'ennesimo caso accaduto a Vigata
La bellezza femminile fa capolino anche in questo libro, accompagnata da pensieri e scrittura forse più introspettiva del solito che ben si sposano con l'argomento delicato alla base di tutto. La presenza del "vagabunno" porta spunti di riflessione in Salvo e nel lettore, quella di Catarella e di Pasquano li mescola con sorrisi e simpatica spontaneità.
Probabilmente non il migliore episodio di Montalbano ma senza dubbio molto piacevole, lettura veloce e con la solita piacevolezza di fondo. Camilleri non sbaglia un colpo, ma anche questo è un "piatto noto e molto piacevole".

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