venerdì 22 agosto 2014

Una dolce vendetta

Kiave di lettura n° 97

Guardando nel mio personale Katalogo ho notato che dopo l'incontrastato Camilleri, lui è lo scrittore più presente, con il suo fidato commissario Bordelli ma anche con romanzi extra il protagonista fiorentino. Con questa kiave di lettura la sua seconda piazza viene consolidata così come il suo solito apprezzatissimo stile. 
MARCO VICHI - "La vendetta" - Guanda
Le prospettive di analisi di questo libro cambiano radicalmente rispetto a quelli che sono stati gli appuntamenti passati con Vichi.
Si passa da un "uomo di legge" come Bordelli all'altra parte della barricata, cosa in parte già emersa con "un tipo tranquillo" ma qui esplosa in tutte le sue caratteristiche. "NON DOVETE BADARE" troppo ai ricordi degli ambienti del commissario fiorentino, qui si trasformano radicalmente.
Ambienti neri ed oscuri "la sua vita sarebbe rimasta una merda ma almeno.." sono trattati con la stessa nota abilità creativa/descrittiva e soprattutto non viene meno la nota capacità di tenere alto l'interesse di chi legge "bastava solo aspettare e prima o poi tutto sarebbe finito". Le storie che fanno da trama e da percorso al libro partono da molto lontano "uccidere va bene ma umiliare no...a volte scendeva dalla branda e ne sopprimeva una perchè smettesse di soffrire.." per arrivare all'attualità, mescolando esperienze passate con vite attuali che hanno dentro però il segno di ferite passate che hanno modificato il percorso della propria personale strada "il mio nome di prima era per l'uomo di prima". 
Lo spirito vendicativo parte da molto lontano "mentre uccideva quegli uomini già morti guardava quegli occhi enormi che dicevano grazie.." ed emerge sin dal titolo, fino a diventare vero e proprio filo conduttore di tutto il libro "non chiamare mai felice un uomo prima di averlo visto morire".
I protagonisti sono tra i meno pensabili per un romanzo leggero ma Vichi riesce anche in questa impresa, dai cartoni di "senzatetto" a convegni di luminari internazionali la storia prende un percorso alternativo e per niente ipotizzabile ed ipotizzato. Non scende nel patetico pur avendone il rischio vista una parte di storia, non diventa mai banale ed assume improvvisamente quasi i contorni di un giallo. Davvero un gran bel mix, oltre l'obiettivo primario della "vendetta"....
BIGNAMI: veloce da leggere e facile nel lasciare un gran bel segno evidente. Ancora un successo per Vichi, un altro da 4 stelle anche lasciando nel cassetto il suo Bordelli.

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