venerdì 14 novembre 2014

Immaginatevi

Kiave di lettura n° 109

Immaginatevi per un momento di passare sopra ad eventuali imprecisioni terminologiche o "giuridiche" (di cui mi scuso in anticipo) e pensare al "nocciolo della storia" ed al suo senso profondo.
Immaginatevi di essere un ragazzo di trentuno anni e di essere fermato dalla polizia per avere in tasca sostanze "non legali" ed esser stato visto scambiarle in cambio di banconote (così recitano i verbali).
Immaginatevi di avere la casa perquisita e di essere processato per direttissima il giorno dopo.
Immaginatevi di non poter accedere agli arresti domiciliari perchè considerato albanese e dover quindi rimanere in carcere.
Immaginatevi di non avere un fisico troppo massiccio ma comunque di essere un tipo che nello stesso giorno dell'arresto è stato in palestra per allenarsi e nonostante questo Immaginatevi in un modo "misteriosissimo"di "procurarvi" in carcere lesioni/ecchimosi/fratture/emorragie a gambe, viso, addome e torace.
Immaginatevi di chiedere per questo il ricovero in presidio ospedaliero e di vedervelo rifiutato.
Immaginatevi nei giorni successivi di non ricevere nemmeno una visita da parenti o amici mentre le lesioni/ecchimosi/fratture/emorragie suddette prendono campo e nessuno le giudica meritevoli di un ricovero.
Immaginatevi di morire sette giorni dopo l'arresto mentre fuori la vostra famiglia sbatte su un muro di gomma continuo cercando di venire a trovarvi.
Immaginatevi la vostra famiglia che per sette giorni non conosce niente del vostro stato e di ciò che vi accade ma viene comunque rassicurata sul vostro stato di salute.
Immaginatevi vostra sorella ed i vostri genitori che vengono informati della vostra morte direttamente da un foglio di autorizzazione all'autopsia da parte dell'ufficiale giudiziario.
Immaginatevi lo strazio di chi voleva starvi accanto e non c'è riuscito, di chi ha visto il vostro corpo martoriato come tutte le foto che sono diventate note dimostrano, di chi da allora cerca giustizia e si trova di fronte alla risposta "non è STATO nessuno".
Immaginatevi i vostri conati di vomito dai cieli  per essere morto in seguito a misteriosissime lesioni/ecchimosi/fratture/emorragie nel sentirsi addirittura accusato con frasi tipo "se l'è cercata" "era un drogato" "è morto perchè anoressico" "fosse stato più attento..." "i suoi parenti cercano solo pubblicità" e via e via e via.
Immaginatevi quale strazio deve essere per vostra sorella dover andare in giro con la vostra foto scattata in obitorio e dovervi rivedere ogni volta ridotto così per "misteriosissime" ragioni, solo per far sì che l'attenzione sul caso non sparisca e che qualcuno possa in qualche modo portare giustizia.
Immaginatevi di dover sopportare anche le filippiche dei vari Giovanardi ed associati sul vostro stile di vita, facendo riferimento diretto ed indiretto al fatto che possa essere stato elemento determinante per la vostra morte.
Immaginatevi quale orrore e disgusto per il proprio paese potreste provare, sempre dall'alto dei cieli, vedendo che a cinque anni dalla vostra morte regna ancora il "nessun colpevole" sul vostro caso con tutti che si professano solidali con la famiglia e desiderosi di giustizia ma poi alla fine gli intoccabili restano tali e dall'alto li vedi continuare a lavorare ed operare come se niente fosse.
Immaginatevi la vostra vita spezzata a trentuno anni e quella della vostra famiglia interrotta senza aver avuto modo di salutarla o di averla vicina negli ultimi momenti di vita.
Immaginatevi ....
A me nell'ultima settimana mi è capitato spesso di farlo, di pensare a Stefano, più piccolo di me di soli due anni, ridotto umiliato ed ucciso così. Di pensare a lui ed a "QUESTA MERDA INTORNO" ad una vicenda vergognosa che sembra non voler essere proprio spazzata via, anzi continua a puzzare ogni giorno di più ed a lasciare schifati. Mi capita spesso di pensare al dramma di Stefano ed al coraggio di Ilaria. Ad una famiglia distrutta da quelle "sostanze non legali" tenute in tasca e da una mano misteriosa che resta nell'ombra; chissà quanto dovevano essere pericolose quelle sostanze per ridurlo in quella maniera e umiliarne la memoria in modo così vergognoso. Perchè Stefano non è morto da solo, nonostante si sia provato a dirlo. Qualcuno è STATO.
Immaginatevi al posto di quel ragazzo di trentuno anni.....proprio come ha fatto quel genio di Makkox, con il quale voglio chiudere questo post (grazie all'inviato romano per la segnalazione)...

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