domenica 13 agosto 2017

Una strada nota

Kiave di lettura n° 248
Dopo un bel po' di tempo mi sono trovato di nuovo a incrociare la mia strada da lettore con un libro di Fabio Volo ed a mettere un suo libro nel mio personale Katalogo.
FABIO VOLO - "La strada verso casa" - Mondadori
Ho ritrovato Volo, dopo un periodo di mia assenza dalla sua scrittura, un po' modificato e per lunghi tratti ampiamente confermato. Si parte da due fratelli molto distanti (almeno apparentemente) che per necessità familiari e problemi derivanti dal tempo che passa si ritrovano molto più vicini di quanto pensassero o avessero programmato.
"TUTTE LE STRADE PORTANO" alla fine ad un'analisi completa di noi stessi ed in questo libro emerge come impegni e novità che la vita ci sottopone possono essere affrontati in vario modo e con anche stravolgimenti del normale percorso che ognuno di noi porta regolarmente avanti a cose "normali". Nelle due caratteristiche opposte dei fratelli (Andrea serio e responsabile, Marco tormentato e senza voglia di mettere radici) in realtà sono nascosti lati che emergono lungo il libro e lungo la storia e fotografano la reale esistenza dei due. Dalla incapacità di accettare il trascorrere degli anni "..mi rompe mettere il 4 davanti al numero dei miei anni.." e le relative conseguenze "...che palle tu e la tua paura del futuro, ma non puoi essere felice per il presente?.." alle caratteristiche di vita più generali "..senza nessun entusiasmo particolare, senza intoppi, come se fosse la cosa più naturale del mondo.." o di come affrontare le cose "..sarò lì prima che tu cada per afferrarti in tempo..".
Riavvicinandosi e ripercorrendo anche la loro vita di fratelli, emergono passi irrisolti e riaffiorano rapporti che sembravano in qualche modo accantonati anche con altre persone "..succedeva che non si sentissero per un po', non erano mai veramente usciti l'uno dalla vita dell'altro. Qualcosa li teneva legati da sempre.." "..è incredibile che ci siamo incontrati così, tra di noi funziona ancora questa calamita..". Ne nascono analisi e nuovi ripensamenti "..più volte aveva pensato di essere stato stupido a perdere una persona come lei, l'unica che riusciva ancora a farlo emozionare.." con la voglia soprattutto di Marco di "..voler mordere la vita, un volersi sentire vivi, affamati di giorni, di ore, di attimi, con la smania di non sprecare nemmeno un istante.." mentre Andrea nel suo essere responsabile qualcosa lascia per strada pur piano piano convincendosene "..il nostro matrimonio era perfetto tranne una piccola cosa che non ce lo faceva godere..era tutto solo molto noioso..". La situazione del padre che sono "costretti" ad accudire li riporta ai percorsi della famiglia "..quanto sarebbe bello rivivere una giornata così, una giornata da bambino.." nella sua totalità e nelle sue mancanze a livello affettivo "..la cosa che lo sorprese era che gli mancava suo padre. Gli era già successo in passato di sentire nostalgia per la sua famiglia..". Si troveranno in parte cambiati, "..c'era una bellezza in quella fragilità che non è spiegabile, non si capisce da dove provenga.." in parte solo più consci dei vari aspetti che li caratterizzano. Si legge come sempre che è una bellezza e non ci sono punti "lenti".
Il libro scorre bene, con sempre la sensazione che qualcosa della brillantezza passata di Volo sia un po' annebbiato ma pur sempre nell'ambito di uno stile piacevole e capace di tenere viva attenzione e lettura. La struttura corre sempre su una storia centrale, stavolta un po' diversa dalle solite viste in passato, da cui ne derivano piccole strade laterali che non fanno perdere di vista il quadro generale che resta presente sempre. Lo stile è invariato e resta una penna che sa catturare.
BIGNAMI: Un ritorno che merita e che consiglio a chi non l'ha letto, anche per alcuni tratti "nuovi" che emergono, merita quattro stelle su cinque di valutazione.

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